Pubblicazioni varie
Il 'grazie' ai quattro esempi di bontà
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4 MAGGIO - FRA STORIA E LEGGENDA
C’era una volta un ‘vecio servitor’ che
nell’imbrunire di una fredda giornata d’inverno, se ne stava tornando
verso casa, a piedi. Era stanco e infreddolito e temeva di non riuscire a
giungere a destinazione. Ad un tratto vede lungo la strada, un
capitello, era il Capitello di Sugnano. Si ferma per pregare, affinchè
la Madonna gli desse la forza di arrivare fino a casa. Proprio in quel
momento vede sbucare da dietro il capitello una ‘cazera’, con in mano
una scodella di minestra fumante e
gliela porge. Il vecchio la prende fra le mani e la guarda, pieno di
stupore e meraviglia. Poi si volge verso quella donna per
ringraziarla... ma quella donna non c’era più. Così rifocillato,
quell’uomo riuscì ad arrivare fino a casa e raccontare questa storia che
è così giunta fino a noi.
Questa storia ha ispirato lo scultore
Emilio Verziagi, amico da molti anni della comunità di Rondover. Ha così
realizzato una statua che raffigura una ‘cazera’ con una scodella in
mano, che è stata posta di lato al Capitello di Sugnano, sito in Via
Prata nel Comune di Porcia, nei pressi di Rondover.
Ogni anno il 4
Maggio, giorno di S. Floriano a cui è dedicato il Capitello di Sugnano,
la comunità di Rondover fa memoria di questo evento. Dopo la recita del
Rosario, offre a tutti i presenti un piatto di minestra. Così facendo
vuole ricordare che ognuno di noi è chiamato a donare qualcosa di sé a
chi si trova in difficoltà nel cammino della vita. Possiamo dare il
nostro ascolto, un sorriso, un saluto, la nostra compagnia, la nostra
comprensione, la nostra solidarietà.....
Tutti abbiamo qualcosa da offrire per riempire la nostra ‘scodella’.
Lucia Maccan ‘57
ANNIVERSARIO BANDA E MAJORETTES
lettera di ringraziamento di Anna Maria Basso
Carissime e carissimi,
Sono Anna Maria, e assieme a Gabriella e Dolores abbiamo dato il via a questa bella iniziativa delle majorettes.
Noi, nell’estate del 1972, eravamo partite con tre “bastoncini” rossi e blu, e voi siete arrivate al twirling: una notevole differenza!!! Ciò significa che in questi quarant’anni avete avuto alle spalle uno staff che ha voluto sempre delle migliorie...Solo con persone così si va avanti.
Lunedì 9 luglio ero presente al concerto e ho potuto apprezzare il meraviglioso spettacolo creato da voi.
Ma ora vorrei complimentarmi anche con il gruppo bandistico per la passione e la tenacia che dimostra portando avanti questo impegno musicale, soprattutto i veterani.
Io ho respirato aria di Banda fin da quando sono nata. Mio papà “Toni” era stato il tutto fare nella Banda: dall’accendere la stufa d’inverno nell’umile alloggio, dove si facevano le prove di musica, al controllo di tutto l’occorrente necessario quando si spostavano per cerimonie religiose, manifestazioni patriottiche e altre feste. Questo impegno che si era preso, per lui era gioia e non sacrificio. I ragazzi della Banda erano i “so tosat”. Per il suo amico “Bepi Rumiato” aveva solo parole di stima, per il grande lavoro che egli era riuscito a creare dal nulla.
Le prime marce, come prove, si facevano sulle rive del Signor Brunetta, che stavano dietro alla sua abitazione.
Ora, a distanza di sessant’ anni, si fanno ancora i concerti che offrono spettacolo e onore al paese di Prata.
E dico anche alle majorettes: siete brave e coraggiose. Continuate così, anche se talvolta le gambe tremano durante le esibizioni ... almeno a me succedeva.
Alla Banda dico grazie perché tramite voi ho potuto divertirmi in un modo sano, spensierato e che ancora oggi porto nel cuore, nonostante la mia permanenza nel gruppo sia durata poco tempo.
Lunedì, quando mi hanno chiamato per fare la foto, per la troppa emozione non sono riuscita a esprimere tutti questi sentimenti.
E ora terminando, rivolgo un riconoscimento speciale a Irma: oltre a essere una veterana delle majorettes, so che svolge un lavoro encomiabile per questa associazione che può ritenersi un fiore all’occhiello per il Paese di Prata, cosa che non tutti possono avere!
Grazie di avermi resa partecipe di questa festosa serata.
Anna Maria Basso
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La festa medioevale di San Giovanni
La festa medioevale di San Giovanni, che si svolge nel giorno della ricorrenza della natività del santo (24 Giugno), si caratterizza in tre momenti; il primo è la liturgia (vespro e messa cantata in gregoriano con i brani proprio della Natività di S. Giovanni).
Il secondo è il concerto medioevale, che ha visto nel corso degli anni le voci e gli strumenti dei migliori gruppi italiani dediti alla musica medioevale esibirsi nella trecentesca chiesetta.
Il terzo momento che vive la festa è il banchetto all'aperto. Con l'uso di sole torce per illuminare, le pietanze anch'esse rigorosamente medioevali, vengono consumate secondo le usanze dell' epoca che non prevedevano forchetta e utilizzavano, per la carne, le "mense" (schiacciata di pane da mangiare assieme alla pietanza).
Tutti questi momenti ruotano intorno a ciò che determina la festa e cioè la chiesa di San Giovanni.
Posta ai margini del borgo medioevale, S. Giovanni fu fondata nel XIII secolo dai Cavalieri di Gerusalemme (oggi di Malta) che gestivano anche un ospizio nelle vicinanze.
Venne utilizzata anche come sepoltura dei Signori di Prata, come testimoniano i sarcofagi dei conti Pileo e Niccolò, oltre alle pietre tombali di altri personaggi, per lo più ecclesiastici; il 24 Maggio 1409 ospitò il papa Gregorio XII che celebrò un pontificale.
Dopo la distruzione di Prata il 23 settembre 1419 da parte dei veneziani in cui la chiesa venne risparmiata, ma, abbandonata dai cavalieri, andò progressivamente in rovina.
Un restauro nel 1970 ne bloccò se non altro il degrado e nel 1999 gli affreschi interni vengono restaurati. Recentemente l'Amministrazione Comunale di Prata ha provveduto a costruire una strada ed un piccolo parco di pertinenza della Chiesa dando così risalto al trecentesco edificio, unica testimonianza assieme alla chiesa di San Simone di Prata Medioevale.
Infine, nel 2007-2008, la Chiesa é stata sottoposta ad una importante opera di restauro grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e durante la quale sono venuti alla luce interessanti ritrovamenti archeologici, restauro e ritrovamenti che sono stati oggetto di una pubblicazione uscita nel maggio 2009: I Cavalieri Invisibili e di un DVD.
Sandro Bergamo
Alleghiamo alcuni collegamenti a contributi audio ed immagini:
Canti sacri e profani nel Medioevo
Trailer DVD 'La Chiesa Di San Giovanni Dei Cavalieri'
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60° della Banda di Prata
Un pensiero della famiglia Rumiato
per gli amici della Banda musicale.
Cari amici
Ricorre il 60° anniversario da quando, nel lontano 1952 si vide nascere questa bella istituzione: la Banda musicale di Prata.
Sarebbero moltissimi gli episodi da rievocare: storie di sacrifici e fatiche, ma anche di entusiasmi e soddisfazioni, e aneddoti curiosi che ancora animano le nostre conversazioni quando abbiamo l’occasione di incontrarci . Di fatto, gli inizi rappresentano uno spaccato della storia del nostro paese, specialmente di quegli anni ’50, ancora densi di miseria e povertà, ma ricchi di aspettative per l’avvenire.
Ricordiamo che la Banda, in qualche modo, faceva parte della nostra famiglia. E gli stessi musicanti ci sembravano tutti persone un po’ speciali, con un valore aggiunto.
La Banda era, per nostro padre, la sua seconda famiglia, e finiva sempre per contagiarci tutti di questo suo sentimento e dell’ardore per ciò che riteneva anche una sua missione: condividere l’apprendimento della musica nel piacere di stare in compagnia ed in amicizia. Infatti, rammentiamo di averlo sentito dire spesso: siamo amici, prima che musicanti.
Dal 1993, per iniziativa di Dino Battistella, questo piccolo gruppo di “pionieri bandistici” del ’52, amano ritrovarsi d’ogni tanto, per passare qualche ora lieta insieme, e recitare una preghiera in ricordo dei musicanti che ci hanno lasciato.
Li ringraziamo tutti per questa sensibile manifestazione di affetto e per il lodevole buon esempio di amicizia ed affiatamento.
Gioconda e Bruno Rumiato
Prata, 25 maggio 2012
L’organo Beniamino Zanin della chiesa di S. Lucia
L’organo Beniamino Zanin (1926) della chiesa di S. Lucia di Prata
Autori: Sandro Bergamo - Luca Silvestrin - Elia Pivetta
Restauro interno della Chiesa Parrocchiale
Questa pubblicazione è stata edita per la Festa di inaugurazione del restauro interno della Chiesa Parrocchiale di S. Lucia.
Richelda Carniello e Gianluigi Pivetta hanno realizzato la pubblicazione, aiutati dalle foto di Antonio Altinier e dai contributi di Sandro Bergamo e Giancarlo Magri.
Sostengono questo lavoro le associazioni di Prata: Centro Culturale Giò Maria Concina, Avis, Aido e Admo.