Camminiamo insieme
Il giornalino parrocchiale "Camminiamo insieme" vuole essere uno strumento di comunicazione utile per conoscere le attività della parrocchia. Il nostro obiettivo è quello di "informare" ma anche di "formare".
Chi si trova tra le mani queste pubblicazioni, o chi le sfoglia dal web, sappia che il nostro lavoro, umile e tenace vuole giungere a tutti, vicini e lontani, perchè crediamo che la condivisione delle esperienze e anche delle difficoltà, ci rende più famiglia, più uniti con lo sguardo rivolto alla stessa luce: Gesù Cristo.
Parliamone (17.02.2013)
In quel tempo,
Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo
Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla
in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù
gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della
terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è
stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione
dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio
tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi
angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche:
“Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una
pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore
Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al
momento fissato. Lc 4,1-13
Parliamone Quaresima 2013 (10.02.2013)
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore”. Lo stupore
infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Lc 5, 1-21
Parliamone (03.02.2013)
In quel tempo, Gesù cominciò a
dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete
ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che
uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma
egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura
te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella
tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto
nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele
al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una
grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non
a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo
del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si
alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del
monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli,
passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Lc 4,21-30
Parliamone Grazia (27.01.2013)
Poiché molti hanno
cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo
a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da
principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare
ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un
resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto
della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua
fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli
rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò
nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa;
aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga,
gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si
è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Lc 1,1-4; 4,14-21
Parliamone Nozze (20.01.2013)
In
quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di
Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù
le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre
disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite
d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora
prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene
portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto –
il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano
preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino
buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece
hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Gv 2, 1-12
Parliamone Battesimo (13.01.2013)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Lc 3,15-16.21-22
Parliamone Magi (06.01.2013)
Nato Gesù a Betlemme di
Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a
Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo
visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il
re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei
sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva
nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto
per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero
l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà
il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza
il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e
informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa,
videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi
aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti
in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro
paese. Mt 2,1-12
Parliamone Famiglia (30.12.2012)
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Lc 2,41-52
Parliamone Natale (23.12.2012)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Lc 1,39-45
Parliamone Che fare? (16.12.2012)
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Lc 3,10-18