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Festa di S. Giovanni

Solstizio d’estate

Solstizio: 21 giugno 24 Giugno

La festa di San Giovanni Battista rappresenta un giorno di gioia universale.

La tradizione afferma che Giovanni Battista fu liberato dal peccato originale e santificato nel grembo materno.

Ecco perché la Chiesa ha celebrato liturgicamente la sua natività.

La celebrazione della natività del Battista insieme a quella della nascita di Gesù e di Maria è la sola Festività Liturgica che la Chiesa dedica alla nascita di un santo. Giovanni Battista è quella sacra “voce” che grida nel deserto del “Precursore” ed ha avuto per missione di indicare il Messia. Gesù stesso dichiarò che il Battista era il suo “precursore”, il più grande dei figli degli uomini.

San Giovanni fu il primo a proclamare la Divinità di Gesù. Venne definito il “Battezzatore” perché con questo atto insegnava a purificare la propria vita. Giovanni battezzò Gesù nel fiume Giordano.

Egli versò sul capo del Messia l’acqua sacra del fiume, emblema di quell’acqua mistica del Battesimo che doveva rigenerare il mondo.

La Festa di San Giovanni Battista costituisce e rappresenta un giorno di tripudio gioioso universale cosmico.

Questo Santo speciale è stato scelto come patrono da ben sessantasei città e paesi italiani.

E’ stato designato protettore del bestiame e degli animali domestici; dei tessitori, dei carpentieri e degli albergatori.

Si rammenta che San Giovanni è invocato contro la paura, il che si spiega pensando al grande, indomito coraggio che egli dimostrò ammonendo Re Erode. E’ invocato anche contro l’epilessia, le vertigini, le convulsioni. La mitica data del 23 giugno, vigilia di San Giovanni Festa del Solstizio d’Estate, abbinata in armonia al 24 giugno è sicuramente la più ricca di interessanti e graziose tradizioni folcloristiche che vanno dalla mezzanotte del 21 alla mezzanotte del 24 giugno.

Si celebrano ancora in varie parti del mondo pratiche svariatissime; preghiere e scongiuri religiosi, incantesimi pagani, invocazioni e riti propiziatori.

L’Universo intero sembra fremere e pullulare di presenze e forze magiche che scaturiscono dalla Natura.

La ricorrenza del 23 giugno costituisce insieme ad altre date una tappa significativa del Calendario sacro ed assume un valore sublime in quanto il sole, raggiungendo l’apice del suo fulgore arriva al punto culminante del suo viaggio, quando dopo essere salito ogni giorno più alto nel cielo si ferma e d’allora in poi ritorna nel suo percorso giù per la strada celeste.

All’alba dei millenni questo fenomeno non poteva passare inosservato e quindi non suscitare osservazioni ed emozioni nelle varie tribù della terra.

Perciò si scrutavano i comportamenti del sistema cosmico.

planetario, gli eventi regolatori del corso delle stagioni, l’alternarsi del dì e della notte. Il Sole primo principio fecondante, fonte di calore, di luce, generatore di vita e quindi adorato quale diretta e più alta espressione della Divinità, è sempre stato oggetto di culti speciali nell’antico Egitto, nel Perù con la venerazione del Dio Sole, presso i Caldei, gli Aztechi, nell’Europa arcaica.

Ancor oggi vari aspetti di questo culto rivivono annualmente nelle Feste Cristiane con un folclore di origine pagana.

Questo 23 giugno è giorno, da secoli, eccezionale del Calendario Universale.

E’ la magica notte del Sogno di Mezza Estate di Shakespeare. Il giorno sacro di Diana, quando le streghe si radunavano sotto il Grande Noce di Benevento. E’ il giorno o meglio è la Notte delle Acque Miracolose, della rugiada, dei fiori e delle erbe magiche, dove sogno e realtà, umano e divino, sacro e profano, si uniscono insieme a tal punto da formare un’unica realtà in cui la sensibilità umana prova una nuova antica esperienza quando si apre ciò che è definita “La Porta del Solstizio d’Estate”. Si festeggia il grande Sabba della Terra, Festa della Natura e dei suoi doni.

Il Solstizio d’Estate è il primo giorno di una nuova stagione, straordinariamente associato al giorno 24 che corrisponde alla Festa di San Giovanni Battista, alla sua nascita avvenuta sei mesi prima di Cristo. In questo breve ma intenso arco di tempo, tutte le piante e le erbe benefiche della Terra si potenziano nelle loro caratteristiche botaniche.

Bagnate dalla rugiada e rinnovate di nuova linfa è il momento ideale per le nuove raccolte in vista di nuove applicazioni fino a quando nel prossimo anno, verranno di nuovo bruciate nei falò e rinnovate. In età Pre-Cristiana questo giorno era considerato sacro al pari di un Capodanno e dal quale l’usanza di trarre presagi. Il Sole simbolo del fuoco divino entra nella Costellazione del Cancro simbolo delle acque e dominato dalla Luna dando origine all’unione di due polarità opposte che si incontrano. Il Sole è la realtà maschile, la Luna quella femminile ed il Sole nel Solstizio d’Estate raggiunge il suo culmine. L’incontro del Sole nella Casa della Luna realizza le Nozze esoteriche. E’ il passaggio tra il mondo dell’uomo con il mondo celeste dando origine alla suddivisione in due poli: Luce e Tenebre, Maschile e Femminile, Positivo e Negativo, ecc.

Il Solstizio viene definito, chiamato anche “Porta”.

Il Solstizio d’Inverno viene detto:”Porta degli Dei”

Il Solstizio d’Estate: ”Porta degli uomini”

Il Solstizio d’Estate è una tappa fondamentale di ogni percorso spirituale. Gli antichi filosofi la definirono la tappa dell’Elixir al Bianco o dei Frutti d’Argento~ E’ il potere della Luna, dominio di Diana-Luna Regno dell’intuito~ Viene ad essere esaltata la “Felce di San Giovanni” che è anche detta “Pianta della Luna” e nel suo linguaggio significa: - fiducia –sincerità~Credete in me~ E’ di buon auspicio alla Vigilia di San Giovanni cogliere qualche ramo di felce, dei suoi semi, e portarli con sé, perché propizia fortuna negli introiti~ La guazza della Notte di San Giovanni viene esaltata nel Monte Amiata e definita anche Festa di San Fiora~ Le guazze vengono ritenute benefiche per uomini ed animali. Se le greggi si rotolano nell’erba di questa magica notte è di buon auspicio e la lana sarà più bella~ Giova per tutti gli armenti~ In molte località dell’Italia Centrale si ritiene efficace per attirare la fortuna e la salute lavarsi con l’acqua in una tinozza piena di fiori, specialmente rose, il recipiente deve essere esposto all’aria della notte la Vigilia di San Giovanni~ Narra la leggenda che Re Erode diede ai soldati incaricati della cattura del “clamante nel deserto” l’ordine di fare un gran fuoco quando fossero riusciti nel loro intento perché il Governatore fosse subitamente avvisato. Ma come per un miracolo si accesero spontaneamente e contemporaneamente fuochi su tutte le colline ed Erode ne fu sbalordito e confuso. Battista venne risparmiato. Da ciò sono sorti i caratteristici “Fuochi di San Giovanni”. Leggendari di questa ricorrenza e diffusi in Grecia, Russia, Norvegia, Svezia, Irlanda. In primo piano sono i falò, le processioni per i campi con le torce accese e l’usanza di far rotolare una ruota che simbolicamente rappresenta il Sole che giunto al punto più alto del suo elisse, comincia a discendere. Già dal 1500 in Germania nelle cittadine e nelle campagne si accendevano il 23 di giugno dei fuochi a ricordo e giovani e vecchi vi si riunivano intorno ballando e cantando

In questa lieta circostanza si adornavano con corone di Artemisia e Verbena guardando il fuoco attraverso i fiori come sacralità e buona sorte per la vista

Le corone di fiori magici, venivano poi lanciati nei fuochi esclamando:“Possa tutta la mia sfortuna andar via e bruciare con questi”. Il fuoco è considerato purificatore come la rugiada che viene raccolta su di un bianco telo di lino all’alba di San Giovanni e posta sulle palpebre per proteggere gli occhi~ Nel Festival di San Giovanni e del Solstizio d’Estate emergono le Erbe magico–curative.

  • IPERICO
  • ARTEMISIA
  • VERBENA
  • RUTA

L’IPERICO viene chiamato anche Erba di San Giovanni o Scacciadiavoli o Erba fatata. Nelle striature rosse dei petali si identificavano gocce di sangue del Santo

Si raccoglie il 24 giugno, nel suo giorno

E’ sempre stata considerata un’erba eletta dal potere di scacciare i demoni dalle persone e dai luoghi posseduti

Le piantine crescevano intorno alle case, nelle stalle si appendevano mazzi come protezione per gli animali sotto i cuscini, nelle culle dei neonati per allontanare malefici.

L’esalazione dell’Iperico erano odiose al diavolo, che fuggiva, ecco perché la definizione “Erba scaccia diavoli”

L'ARTEMISIA viene chiamata anche “Cintura di San Giovanni” o Assenzio di Montagna.

La tradizione prevedeva coroncine intrecciate sul capo dei giovani per allontanare gli spiriti malefici, alleggerire il cuore, infondere contentezza e armonia nei coniugi

VERBENA - I Greci la chiamavano “Erba sacra” “Erba di Ercole”

Anticamente in Campidoglio con gli steli fioriti si incoronavano i sacerdoti incaricati ad esaminare le cause tra oppressi ed oppressori

Pianta consacrata a Venere, atta per i filtri d’Amore. Ripristina dalla stanchezza e ridà serenità.

La RUTA Considerata assai Miscelata agli incensi per esorcizzare persone e luoghi Protettiva, i Romani appendevano mazzetti alle porte, al collo dei malati per allontanare malattie e vibrazioni negative Si chiama anche Erba allegra per le sue virtù di rasserenar la mente e il cuore

Ricerca curata, per il Solstizio d’Estate e San Giovanni Battista.

21- 24 giugno 2011, Nerina Vazzoler